Prefazione di ALDA MERINI
"Amore fisico, amore metafisico, liriche pregne di vorace desiderio di corpi in movimento ma altresì dischiuse ad una idealità rara e rarefatta. Michele Caccamo conosce bene l’irregolarità dell’ode ma seduce la conclusione di ogni verso, con ciò denunciando ampia confidenza con il messaggio poetico. Spaziando dall’erotismo alla furia degli elementi, dal bisogno di colloquiare alla morte, il nostro poeta irrompe nei sentimenti della gente quasi secondandoli e scoprendoli poco a poco. E lo fa anticipando con una rara introspezione i contenuti del vivere quotidiano e quasi anelando per il lettore, l’uomo, un irrefrenabile bisogno di aria, respiro, una sopravvivenza mai rinunciata. C’è pure uno sfogo inedito per quello che il poeta scrive appartenendosi degnamente all’era dei poeti moderni e sensibili."
Postfazione di ANDREA CAMILLERI
"Raramente mi capita di imbattermi, in mezzo a centinaia di manoscritti, nei versi di un poeta autentico come Michele Caccamo. È una voce assolutamente singolare, al massimo mi ricorda certe poesie di Davide Maria Turoldo del primo periodo, quello, per intenderci, di Io non ho mani."
110 pages
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