“SOLCHI - Pasolini è il luogo” con il Teatro della Sabbia
Ci sono treni che portano lontano e che avvicinano le voci, anche a distanza di molti anni. La trama del nuovo monologo del Teatro della Sabbia è una tessitura di fili diversi. Siamo abituati a conoscere il Pasolini poeta, scrittore, saggista, giornalista, drammaturgo, regista. Per noi è soprattutto un uomo, a cui guardiamo con semplicità e immediatezza, perché fondati sulle sue parole, aldilà di ogni possibile interpretazione o strumentalizzazione politica e ideologica. Il Luogo in questione è dove le radici si intersecano, in una corsa in treno fra punti lontani della mappa italiana, su una penisola che Pasolini conobbe dalla più tenera età e che percorse in tutta la sua lunghezza. Ma la scrittura di questo monologo ha fatto emergere anche tanti altri treni e svariati punti sulla mappa, e tutti, a un certo punto, hanno Casarsa come partenza o arrivo. Pasolini lascia definitivamente il paese materno nell’inverno del 1950 per rifarsi una vita a Roma. Enzo Siciliano ripercorre la stessa tratta a ritroso, tempo dopo la morte dell’amico, per riavvolgere il filo della memoria che lo lega a lui e che grazie agli scritti di Pier Paolo, ha preso forma nella sua immaginazione. Un luogo dell’anima, della fanciullezza, della prima gioventù. Un approdo felice cui Pasolini dedicò versi e dove avviò la sua azione politica e civile, come il poeta friulano David Maria Turoldo, eretico come Pasolini nella vita e nell’arte. Elio Ciol ha collaborato al progetto, nella veste che gli è propria e prestando eccezionalmente la sua voce per la lettura di alcuni versi. La vita che si sprigiona da un fotogramma del Maestro, diventa la mappa che racchiude I SOLCHI del titolo.
65 Seiten
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