L’obesità non è riducibile esclusivamente ad un’alimentazione eccessiva in relazione al dispendio calorico, ma a molteplici fattori che, oltre alle componenti psicologiche e mentali, possono riguardare alterazioni del ricambio idrico, squilibri metabolici ed endocrini, fattori intestinali.Una delle piaghe della cosiddetta società del benessere sono i disturbi alimentari.
Rientrano in questa sfera: obesità e sovrappeso, alimentazione incontrollata, bulimia, night eating disorder, disturbo dell'immagine corporea.
Qualunque sia il suo nome, il disturbo alimentare è comunque la manifestazione esteriore di un malessere ben più profondo.Una delle piaghe della cosiddetta società del benessere è un rapporto squilibrato col cibo: cosa si nasconde dietro questo problema?
Quando si perde il giusto equilibrio col "cibo", significa che si è frantumato un equilibrio ancora più essenziale: quello con se stessi. Ad esempio la bulimia nervosa è un tipo di disturbo caratterizzato da ricorrenti abbuffate, a cui seguono umore depresso e spietata autocritica.
Esiste anche una vasta incidenza di disordini alimentari notturni, contrassegnati per lo più da iperfagia serale e insonnia o sonno disturbato, interrotti da spuntini notturni. Sempre più numerose sono le persone con disturbi da alimentazione incontrollata, che si manifestano con ricorrenti episodi di alimentazione impulsiva associata ad una riduzione del controllo: la maggior parte dei soggetti con queste abitudini alimentari risulta obesa o sovrappeso.
Il vuoto interiore viene colmato dal cibo, che sul momento produce soddisfazione, conforto e ricompense, ma che poi cede il posto ai sensi di colpa, all'autodisprezzo, al disgusto per le proprie dimensioni corporee, all'ansia e alla depressione Ansia e tensione sollecitano i centri della fame e rallentano i processi fisiologici di eliminazione.
In questo senso un trattamento volto al recupero del benessere integrale non può e non deve limitarsi al semplice recupero del “normopeso”, ma va indirizzato alle radici del problema.
Il disturbo alimentare non è mai un fatto isolato, ma coinvolge la persona nella sua totalità. Infatti dipende sempre dallo stile di vita, dai propri stati d'animo, dalle esperienze vissute, dalle situazioni che si sono verificate, dalle predisposizioni genetiche, dalle proprie abitudini alimentari e fisiche. È quindi importante conoscere tutte le componenti in cui il disturbo si è affermato, con lo scopo di ripristinare l'equilibrio psicofisico, ottenendo risultati efficaci, certi e definitivi.
Un programma terapeutico efficace deve occuparsi dell'intero essere umano: soltanto la visione autenticamente olistica può cogliere questa prospettiva profonda e condurre alla guarigione totale.
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