Nell'epoca della forbice sempre più ampia tra ricchi e poveri, delle migrazioni forzate, delle guerre senza quartiere, del disastro ecologico e della ferrea opposizione a qualsiasi volontà di autodeterminazione, in quest’epoca allucinata le “Urla sorde di un macello” portano alla ribalta un dolore fin qui ignorato ma che, prepotente, rivendica il proprio diritto all'utopismo ossia a quella pratica permeata di innocenza, disperazione, ingenuità e immaginazione ma non per questo meno degna di rispetto e legittimità. E che allora ci si spinga e si sia sempre più spinti ad agire sognando vallate traboccanti corpi animali uniti in alleanze in cui il soggetto ribelle è una massa informe di schiavi, una massa al cui interno l’umano si sia disciolto e reso indistinguibile dal resto delle membra in rivolta, una massa il cui violento e cieco incedere sia già cataclisma, una massa cosciente, finalmente, di essere “il cuore della nostra [ probabilmente ultima ] rivoluzione”.
Danilo Gatto
114 pages
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