Il viaggio attraverso la penisola ha inizio.
Poche le regole, ma fondamentali. Se "l'andare a zonzo" prevede, e quasi si augura, l'imprevisto del perdersi, considerato come valore aggiunto, il navigatore (google map e blablabla) è bandito dal viaggio. Non ci importa l'arrivare ma l'andare. Farà bella mostra, sul cruscotto dell'auto, la mappa d'Italia. Da sgualcire e ripiegare rigorosamente come viene.
Chi non segue le pieghe amen. Nella scelta dei luoghi da visitare, i blasonati non mancheranno, ma si deve poter dar spazio all'ispirazione.
Al suggerimento. Allo sconosciuto che, a suo modo, trasforma itinerari.
Valgono anche consigli ricevuti anni e anni fa, che si rincorrono, ancora, tra le pieghe della mente. Se hanno resistito tutto questo tempo ci sarà senz'altro un motivo.
A noi scoprirlo. Aggiungerei un pizzico di anarchia, sì insomma, non ci devono essere regole marcate.
Cristallizzazioni.
Deve regnare la leggerezza.
Flessibilità, lentezza e senso dell'avventura.
E' così che "a zonzo per l'Italia" ha inizio.
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