CAMPLI com'era foto inedite - storia - personaggi - particolari - curiosità a cura di Campli fotografie Fabrizio Pedicone / Nicolino Farina Archivio privato Sorgi Nazzareno speciale Padre Luigi Tucceri
Campli Città Farnesiana (1538 – 1731) 1901 Stemma Comune di CAMPLI Cromolitografia Monti della Laga Teramo Abruzzo
Le cose piccole crescono con la concordia, mentre le più grandi si indeboliscono con la discordia. Niccola Palma (Campli 28 luglio 1777 – Teramo 20 ottobre 1840) “il ricordo è una parte di noi che sembra piccolo, ma è enorme soprattutto per un ricordo bellissimo, sappiamo che quel momento magico non ritornerà”
Campli 1899 ricerca/storia di Fabrizio Pedicone Sorge a 11 chilometri al nord di Teramo, a 396 metri di altezza sul mare, sopra un colle ameno alle falde del monte Foltrone ricco di piante medicinali. E' diviso in due quartieri, il primo edificato da genti venute da mezzogiorno e il secondo da quelle giunte da settentrione, ai quali quartieri fu aggiunto in seguito a levante Castelnuovo e a ponente Nocella. La Chiesa principale di Campli, denominata Santa Maria in Platea, fu innalzata verso il 1395 al grado di collegiata e nel 1604 alla dignità di sede vescovile da papa Clemente VIII e tal rimase per ben 218 anni, finché nel 1818 fu aggregata al vescovo di Teramo. In origine la chiesa pare fosse ad una sola navata; quella verso ovest fu aggiunta fra il 1470 e il 1513 e nel 1561 quella verso est. Fu ornata in seguito di un soffitto in cui un pennello non ispregevole dipinse a fresco il Battesimo e il martirio di San Pancrazio e l'Assunta. Al campanile quadrato fu fatta nel 1474 un'aggiunta ottagona e nel 1783 s'ebbe la guglia presente. Fra i dipinti meritano sempre ammirazione i seguenti: una Vergine col Putto su tavola, lavoro egregio del secolo XV ; due altre tavole pregevoli con varie figure di santi, eseguite probabilmente verso il 1532 da Cola dell'Amatrice; un'altra tavola con la Madonna e il Putto e ai due lati Santa Caterina e Santa Chiara, con solo la data 1510, ma che puossi attribuire, senza tema di andare errati, all'insigne Filotesio; ed altre tavole di minor conto. Di queste e di altre opere d'arte, fra cui la croce capitolare cesellata del 400, fece la descrizione il prof. De Nino, facendole prendere tutte in regolare consegna, come può vedersi nell'Archivio del Ministero della pubblica istruzione. Meritevole di menzione lodevole è anche la cappella del Sacramento in pietra fina costruita nel 1532 con vaghi intagli e bassorilievi condotti con eleganza e finitezza. Come attestano alcuni distici in latino, anche codesta è fattura di un lombardo, Maestro Sebastiano da Como. Nella cripta, oltre alcuni 111 freschi non ispregevoli, si conserva il frammento di un sarcofago scanalato dei primordii del Cristianesimo, scoperto nel 1708 e descritto dal celebre padre R. Garrucci (morto nel 1883) nella sua “Storia dell'Arte cristiana nei primi otto secoli della Chiesa”. Nel piano inferiore della fronte, a cui manca il cantone destro, si vede Gesù in capelli lunghi, veste, tunica a pallio in mezzo a due apostoli barbuti; e, nel piano superiore del cantone sinistro superstite, Mosè che batte con la verga la rupe da cui spicca l'acqua che disseta due persone. Fra gli edifizi pubblici di Campli merita particolar menzione il cosidetto Palazzo del Parlamentare, notevole per la sua grandiosità e per l'architettura semplice e severa, ma non priva di maestà. Sorge sulla piazza maggiore della città, dirimpetto all'antica cattedrale suddescritta e si compone di un solo piano essendo il secondo appena cominciato. In una lapide sotto una delle otto finestre ad archi acuti leggesi scolpito l'anno 1520. Il pianterreno è formato da un portico ampio ed elegante con sette a tutto sesto e sorretto da grossi pilastri. L'intiero edifizio ha una lunghezza di 164 antichi palmi napoletani ed è rivestito esternamente di travertino e di pietre di tufo ben riquadrate. Due ampie scale mettevano al primo: la prima introduceva in un salone vastissimo, destinato anticamente ai Parlamentari generali di cui formavano parte tutti i capi di famiglia per decidere delle sorti della patria e vi si legge ancora “Salus publica suprema consultatio”. A mezzo del salone era l'abitazione del capitano; e l'altra scala, che aveva a
destra il ricchissimo Monte di pietà, conduceva alla residenza dei signori governanti. Il luogo ove radunavansi i Consiglieri nel salone andava ornato di nicchie e di sedili bene scolpiti ed intagliati e di una bigoncia per gli oratori. Al fianco del palazzo erigesi una torre maestosa con una campana per chiamare il popolo a raccolta e i maggiorenti a consiglio. Nel 1797 i Francesi, espulso il governatore, convertirono in caserma il palazzo, il quale è ora la sede municipale. Meritano ancor a menzione in Campli l'arco di un loggiato chiuso eseguito elegantemente con bellissimi fregi in terracotta; le sculture della porta della chiesa di San Francesco, dove il prof. De Nino fece notare una grandiosa croce con pitture del secolo XV; la porta orientale di Castelnuovo, decorata con stemmi dei D'Angiò, porta costruita verso la metà del secolo XIV in un con le attigue fortificazioni ora quasi distrutte. Anche di molto pregio fu ritenuto dal prof. De Nino un dipinto sopra legno nella Chiesa campestre di Sant'Anna, nella frazione di Piancarano. L'Industria principale di Campli consiste nella fabbricazione di vasi di terracotta assai ricercati; sonvi anche molti mulini, fabbriche di paste alimentari e concerie.
CENNI STORICI Campli ebbe origine nei primordii del medioevo ed assai probabilmente alla discesa dei Longobardi in Italia, come testimoniano non pochi documenti trascritti dal Brunetti e riferiti dagli storici locali. Fu prima un feudo è nel 1266 appartenne a Camillo di Favy figliolo di Guglielmo; divenne quindi demaniale finché nel 1538 l'imperatore Carlo V la diede in dote a Margherita d'Austria, sua figliuola naturale che sposò in seconde nozze Ottavio Farnese. Nel 1557 fu presa e saccheggiata con grande eccidio, e con un danno di oltre 200,000 ducati, dai Francesi sotto il comando del duca di Guisa. Estinta, con la morte di Antonio Farnese, la linea maschile di quest'illustre famiglia storica, tutto il patrimonio Farnesiano nell'Abruzzo, e Campli con esso, passò in potere di Carlo III di Borbone figliuolo di Elisabetta. E di tal modo Campli tornò nella soggezione immediata dei re di Napoli.
UOMINI ILLUSTRI Nacquero a Campli fra gli altri: Ludovico Lazzarelli, illustre poeta; Matteo di Campli, segretario sotto il regno di Giovanna II; Francesco di Campli, inviato per servizio del Re in Albania presso il celebre Scanderberg; Fra Giovanni da Campli, rinomato per la sua umiltà; Giacomo da Turdis, vescovo di Atri e Penne e poi di Spoleto; Pasquale Riccio, che ebbe alte cariche sotto gli Angioini e fu oratore al concilio di costanza; Andrea Fumi, valente in diritto canonico; Gregorio Jannetti, aggregato, per suo insegno e la sua dottrina, alla nobiltà romana; Francesco Brunetti, solerte raccoglitore delle memorie abruzzesi, autore dell'opera: Sacra et profana Aprutii monumenta, da cui attinsero tutti gli scrittori di cose abruzzesi; Gaspare Spitilli, gesuita, noto per le sue traduzioni dalla spagnolo e dal catalano; Gian Battista Boncori, pittore, allievo del celebre Mola; Camilla Porzia, letterata versata nelle lingue principalmente nella greca, latina ed ebraica; Giacomo da Campli pittore Italiano e Niccola Palma scrittore, storico già citato.
390 pages
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