L'Olocausto (in ebraico Sho'ah), cioè lo sterminio di milioni di persone cosiddette non ariane durante il periodo nazifascista, nasce dall'antisemitismo, cioè dall'odio ingiustificato e ingiustificabile verso gli ebrei. Si tratta di un sentimento e di un comportamento di disprezzo e discriminazione verso il popolo ebraico e verso anche gli altri popoli non in linea con gli intendimenti dei governanti nazisti e fascisti. Letteralmente "antisemita" significa pregiudizio o odio nei confronti del popolo ebraico e la Sho'ah rappresenta l’esempio più estremo di antisemitismo nella storia: attuato tra il 1933 e il 1945, e sostenuto dalla macchina statale nazista tedesca, consistette nella persecuzione e l’assassinio di buona parte di tutti gli ebrei europei. Si stima che nel 1933 ci fossero in Europa 13 milioni di ebrei, dei quali circa 40.000 in Italia. Alla fine della seconda guerra mondiale, con la Sho'ah, ben 6 milioni di ebrei furono uccisi. A quei 6 milioni occorre aggiungere poi un milione circa di Rom e Sinti e molte altre centinaia di migliaia di persone colpevoli solo di essere dissidenti politici a quei regimi oppure solo perché portatori di inabilità fisiche o comportamentali.
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