Dalla identità insulare si è pervenuti, nel convegno organizzato dall’ISAM a Ischia nel settembre 2024, ai concetti di patrimonio e memoria. Ogni realtà conserva, più o meno gelosamente, il proprio patrimonio culturale, attraverso gli artifici prodotti dalla memoria. Nelle isole, in particolare, il patrimonio è circoscritto entro limiti netti, definiti da una linea di demarcazione e da una distanza dall’esterno materializzata dalla distesa marina. Ciò sembrerebbe poterlo salvaguardare dai rischi della contaminazione e dalla corruzione provenienti dall’esterno, eppure non è così. Proprio questa distanza e questa separatezza possono produrre l’effetto contrario, incentivando nell’isolano il desiderio di ciò che è “fuori”, di ciò che è estraneo e che, forse, è incomprensibile.
92 pagine
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